Nel suo editoriale su D di Repubblica di sabato 5 marzo, Elena Cattaneo ripercorre la storia degli studiosi minacciati e osteggiati per aver ribadito evidenze sperimentali forse scomode, ma certamente indispensabili al fine di comprendere meglio la realtà e far avanzare la conoscenza.
Ecco l’articolo della senatrice Cattaneo:
Nel 1885 la città di Leicester divenne famosa in tutto il Regno Unito per le proteste di migliaia di persone contro l’obbligo vaccinale per il vaiolo. Nel mirino dei manifestanti c’era anche il medico britannico Edward Jenner che nel 1796 aveva sviluppato il vaccino antivaiolo, il primo efficace al mondo, grazie al quale un secolo dopo l’Organizzazione mondiale della sanità poté dichiarare l’eradicazione della malattia. Le cronache dell’epoca raccontano che a Leicester sfilò anche un’effigie di Jenner con l’iscrizione “infanticida” e un corteo funebre con tanto di bara per una “vittima del vaccino”.
I movimenti antivaccinisti e le violenze nei confronti degli scienziati non sono certo finiti allora, ma hanno tristemente accompagnato i passi avanti della scienza, arrivando a contrastarli contro ogni evidenza. Arriviamo così ai giorni nostri, alla pandemia che ha portato la scienza alla ribalta e ai tanti studiosi che hanno dedicato tempo ed energie ad affrontare e risolvere una tragedia che aveva colpito l’umanità e a raccontare come stesse procedendo la ricerca, chiarendo dubbi e dando indicazioni in base alle evidenze disponibili. Un ruolo sociale fondamentale, che però per alcuni ha comportato insulti e minacce tanto da necessitare l’assegnazione di una scorta. L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’immunologa Antonella Viola a cui è stata recapitata una busta con una lettera di minacce accompagnata da un proiettile: “Mi si ordina di dire che i bambini non devono essere vaccinati o spareranno a me o alla mia famiglia”, ha raccontato. Lettere con proiettili ispirate da posizioni no vax hanno raggiunto anche organi di stampa, sindaci e presidenti di Regione, e sono già diverse in tutta Italia le procure che hanno ricevuto esposti di medici di base in seguito all’aumento di minacce e intimidazioni da parte dei loro assistiti che chiedono l’esenzione dal vaccino, per ragioni ideologiche.
Eppure la realtà dei fatti è ben altra ed è rappresentata, ad esempio, dai dati del primo rapporto Aifa sulla sicurezza dei vaccini anti Covid-19, resi noti poche settimane fa: sulla base delle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF), il rapporto parla di 22 decessi correlabili ai vaccini anti Covid-19 autorizzati e utilizzati nel nostro Paese su oltre 108 milioni di somministrazioni fra il 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale, e il 26 dicembre 2021. Stiamo parlando di un rischio pressoché nullo pari allo 0,00002%. La probabilità di essere colpiti da un fulmine in 80 anni di vita è 500 volte superiore.
Il fenomeno delle minacce agli studiosi in periodo di Covid-19 è stato oggetto di un’indagine della rivista scientifica Nature che ne ha pubblicato i risultati a ottobre scorso. Sono stati coinvolti 321 studiosi (prevalentemente di Regno Unito, Germania e Stati Uniti) fra quanti nei mesi di pandemia hanno rilasciato interviste sul tema o che hanno dato un loro contributo al dibattito attraverso i social network: due terzi dei ricercatori hanno parlato di “esperienze negative”, il 22% ha ricevuto minacce di violenza fisica o sessuale e il 15% addirittura minacce di morte.
Quanto descritto è il sintomo visibile di una ben più diffusa “malattia” globale che ha trovato nei social network la sua massima diffusione: la difficoltà, o incapacità, di una parte della popolazione mondiale di fare i conti con la realtà. Quella realtà fatta di dati ed evidenze sperimentali, spesso fondamentali per salvare vite, e che gli studiosi ribadiscono e difendono, nonostante minacce e insulti, da ogni tentativo di mistificazione, nel nome di un’etica condivisa che implica, come sottolineava lo scienziato premio Nobel Jacques Monod, l’impegno tacito, ma non negoziabile, ad essere sinceri, a dire come stanno le cose, a riportare i fatti, in ogni situazione.
A questo link è possibile consultare e scaricare l’articolo in formato PDF.