Il progetto Human Technopole, polo dedicato alle scienze della vita da realizzare a Milano nelle aree ex-Expo 2015, è stato presentato ufficialmente a febbraio 2016. Nei mesi successivi il dibattito e il confronto aperto tra le istituzioni, la comunità scientifica e i cittadini hanno portato il governo a una “correzione” di rotta e a una parziale revisione del progetto iniziale.
Il 24 febbraio 2016 l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato ufficialmente a Milano Human Technopole come un nuovo polo tecnologico dedicato alle scienze della vita e della nutrizione da realizzare in una parte delle aree ex-Expo, grazie ad un investimento pubblico di 150 milioni di euro l’anno per dieci anni. Assegnatario del progetto e delle risorse messe e disposizione dal governo risultava l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, una fondazione di diritto privato finanziata con denaro pubblico, senza alcuna procedura competitiva e pubblica volta a individuare un ente “capofila”, risultava .
Il giorno dopo, 25 febbraio, Elena Cattaneo interveniva su Repubblica con un articolo, criticando il metodo arbitrario e del tutto discrezionale con cui il governo aveva dato avvio al progetto e ricordando che “investire in innovazione e ricerca significa, nel mondo liberaldemocratico, dare spazio al confronto tra idee, per poi selezionare le migliori a beneficio di tutti. Per farlo, prima ancora di scegliere su cosa e chi puntare le risorse, servono una programmazione e una valutazione terza, competente e indipendente delle proposte. Questa è politica per la ricerca. Il resto è un grande spot fondato sull’improvvisazione“.
Il 4 maggio dello stesso anno, la Senatrice Cattaneo ha depositato in Senato un documento, realizzato per il Parlamento e per i cittadini, con un approfondimento sulle criticità del progetto, in vista dei successivi passaggi parlamentari relativi alla sua realizzazione. “Risalendo la corrente”, l’analisi ha interessato anche l’ente individuato come unico beneficiario, l’IIT. Il documento è stato depositato agli atti del Senato il 4 maggio.
Le principali anomalie individuate riguardano:
- le premesse: è mancato un ragionamento pubblico su cosa serviva al Paese;
- l’improvvisazione: è mancato il coinvolgimento della comunità scientifica;
- la discrezionalità: non è stata garantita parità di accesso competitivo alle risorse pubbliche;
- la scelta di un ente di cui non si conoscevano i bilanci.
Nei giorni e nei mesi successivi all’annuncio del governo si sono moltiplicati gli appelli da parte della comunità scientifica che chiedeva all’esecutivo un ripensamento dei termini e dei criteri con cui si intendeva dare avvio al progetto.
Nella seduta dell’11 maggio 2016 in Senato, la Senatrice Cattaneo e l’ex Presidente Giorgio Napolitano sono intervenuti in Aula per richiamare i valori dell’etica del metodo scientifico, della competizione libera e trasparente e dell’uso corretto e produttivo delle risorse pubbliche investite in ricerca.
Ascolta l’intervento di Elena Cattaneo (a cura di Radio Radicale)
Ascolta l’intervento di Giorgio Napolitano (a cura di Radio Radicale)
Il tanto auspicato “cambio di rotta” è arrivato col DPCM del 16 settembre 2016 che ha apportato importanti cambiamenti al progetto, istituendo un Comitato di coordinamento per la gestione del polo e stabilendo una vigilanza da parte dei tre Ministeri fondatori, MEF, Ricerca e Salute. “Il governo e il ministro Martina hanno ascoltato, analizzato e infine compreso che le critiche non erano immotivate“, commenta all’indomani della firma del decreto la Senatrice Cattaneo in un articolo su Repubblica. “...È apprezzabile lo sforzo del Governo. È una buona intuizione, quanto cattiva è la convinzione che la politica possa decidere discrezionalmente e in modo pasticciato come investire nella scienza, disconoscendone il metodo. Garantire l’uso corretto, produttivo, competitivo e verificabile delle risorse pubbliche destinate alla ricerca è compito di Governo e Parlamento“.
A partire da ottobre 2016 le Commissioni Ricerca e Sanità del Senato hanno avviato una serie di audizioni di esperti e di soggetti direttamente interessati nella realizzazione HT, all’interno di un affare assegnato (Atto n. 827), nel corso del quale sono stati raccolti documenti e poste questioni utili a chiarire gli aspetti ancora controversi e le prospettive del progetto. Qui di seguito, i resoconti delle audizioni nel dettaglio.
- Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina – 20 ottobre 2016;
- Rappresentanti dell’Istituto italiano di tecnologia – 26 ottobre 2016;
- Prof. Giovanni Bignami – 9 novembre 2016;
- Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini – 17 novembre 2016;
- Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Prof. Gianluca Vago – 24 novembre 2016;
- Presidente del Comitato di coordinamento Human Technopole, Prof. Stefano Paleari – 19 aprile 2017;
- Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – 3 maggio 2017
Per saperne di più: Il dibattito su HT sulla stampa nazionale.