Intervenendo in Senato alla ripresa dei lavori parlamentari il 7 settembre 2022, la Senatrice a vita Elena Cattaneo ha chiesto di poter commemorare il giornalista scientifico Piero Angela, scomparso il 13 agosto. Di seguito il testo del suo intervento, ripreso dal resoconto stenografico del Senato.
SENATO DELLA REPUBBLICA
—— XVIII LEGISLATURA ——
463a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE 2022
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Presidenza del vice presidente LA RUSSA,
indi del presidente ALBERTI CASELLATI
e del vice presidente CALDEROLI
Sulla scomparsa di Piero Angela
CATTANEO (Aut (SVP-PATT, UV)). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CATTANEO (Aut (SVP-PATT, UV)). Signora Presidente, onorevoli colleghi, dopo questo sentito ricordo della Presidente del Senato del senatore Niccolò Ghedini, vorrei con voi ricordare un’altra persona, un illustre cittadino italiano, Piero Angela, scomparso lo scorso 13 agosto.
Una persona che più di ogni altro ha svelato al Paese il fascino della conoscenza, soprattutto in ambito scientifico, la meraviglia della scoperta, ma anche quell’inarrestabile viaggio che ci accomuna da migliaia di anni come umanità, ogni volta spinta alla conquista di un nuovo pezzo di ignoto. Con le sue parole, precise e inclusive, Piero Angela ci spiegava che questo viaggio noi possiamo affrontarlo senza paura se ci attrezzeremo con le armi pacifiche del metodo scientifico. È stato bellissimo leggere ed ascoltare le parole che gli sono state indirizzate da ogni parte della società, dalle Istituzioni, da molti di voi, da ogni leader politico. Le immagini di quella fila di persone di ogni età e provenienza che sono andate a salutarlo in occasione della camera ardente, credo siano state la potente testimonianza visiva dell’affetto e della riconoscenza di generazioni di cittadini verso di lui e verso la sua passione, che era soprattutto civile, un vero amore per il Paese.
Anche io vorrei aggiungere la mia gratitudine per quel che ha fatto, per come lo ha fatto e continuerà a fare grazie al suo ricordo. Per esprimere questa gratitudine ho atteso la ripresa dei lavori in Senato perché credo che proprio all’Istituzione parlamentare, cuore della democrazia, spetti il compito di onorare la memoria di Piero Angela in modo concreto e fattivo. Spetta al Parlamento, alle forze politiche tutte, ora impegnate nella campagna elettorale, riprendere l’invito, da lui formulato come una sorta di testamento spirituale, a fare la propria parte nell’alimentare con risorse, attenzione e dedizione la conoscenza e il capitale cognitivo di questo difficile Paese. Investire in istruzione, ricerca e innovazione, specie in tempo di crisi, può sembrare poco remunerativo dal punto di vista del consenso elettorale perché i problemi, direbbero alcuni, sono ben altri. Ebbene, preparando questo breve intervento, mi è venuto in mente di quando in piena guerra civile Abraham Lincoln firmò il Morril Act, con il quale fondò l’Accademia delle scienze americane e diede impulso a una serie di iniziative per promuovere le scienze, la tecnologia, l’educazione avanzata per tutti i giovani di talento. Allora molti membri del Congresso erano contrari e si chiedevano perché creare l’Accademia delle scienze in un momento così difficile e lui rispose: per dare un futuro alla Nazione.
Piero Angela ci ha insegnato che si può spiegare ai cittadini, che la politica può spiegare, e comunicare ai cittadini in modo affascinante la necessità di investire oggi in istruzione e conoscenza per dare un futuro alla nostra Nazione. Questi investimenti come scriveva Marguerite Yourcenar, autrice di «Memorie di Adriano», equivalgono a costruire granai pubblici, ammassando riserve contro un inverno della ragione che, nostro malgrado, sempre più spesso ci troviamo ad affrontare.