La senatrice Cattaneo racconta, sull’inserto D di Repubblica, la visita in Senato organizzata insieme alla senatrice Liliana Segre per i ragazzi dell’Istituto Vittorio Emanuele III di Palermo e la loro professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per non aver “vigilato” sul contenuto di un lavoro realizzato dai suoi alunni per la Giornata della Memoria. Tuttora, nonostante le rassicurazioni provenienti da alcuni funzionari del Miur, la sanzione non risulta essere stata revocata.
Ecco l’articolo di Elena Cattaneo su D di Repubblica del 13 luglio 2019:
“Si sono svegliati all’alba. Ancora assonnati sono saliti su un aereo che in poco più di un’ora li ha portati da Palermo a Roma dove, con emozione e spontaneità, hanno ricordato quanto sia importante, ogni giorno, ribadire la forza dei valori della nostra Costituzione. Sono i ventuno alunni della II E dell’ITI Vittorio Emanuele III di Palermo, allievi della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, una donna minuta, gentile e ferma nel difendere i suoi quarant’anni di lavoro che minacciano di essere offuscati da 15 giorni di sospensione per l’abnorme motivazione di non aver “vigilato” su un lavoro realizzato dai suoi ragazzi in occasione della Giornata della Memoria. La vicenda ha occupato per giorni i titoli dei giornali e dei tg. In tanti hanno insistito nel voler dare una lettura politica a quel lavoro. In pochi si sono soffermati sul messaggio lanciato da quei ragazzi.
Ho avuto l’occasione di conoscerli, uno a uno, il 31 maggio scorso, quando con la Senatrice a vita Liliana Segre abbiamo deciso di accoglierli in Senato affinché il cuore di un ramo del Parlamento fosse, per un giorno, la loro casa. Un’iniziativa nata dalla consapevolezza che l’esposizione mediatica a cui erano stati sottoposti quei quindicenni, che avevano letto, studiato, elaborato un’idea con un senso critico per nulla scontato a quell’età, rischiava di lasciare in loro la sensazione di essere uno strumento manipolabile in balia di chi è parte delle istituzioni.
Dopo aver raccolto la testimonianza diretta della Senatrice Segre sul significato di essere additati come “diversi” e sentirsi “rifiutati”, e avere ascoltato il racconto delle umiliazioni subite in seguito all’emanazione delle aberranti leggi razziali che i ragazzi citavano nel loro lavoro, Marco (nome di fantasia) si è alzato in piedi. Emozionato ma rassicurato dallo sguardo della sua professoressa, ha spiegato che a guidare lui e i suoi compagni nella realizzazione di quel video era stato un sentimento di “preoccupazione” nato dallo studio della storia e dalla lettura di libri e quotidiani: il timore che ciò che è stato possa diventare di nuovo realtà.
Cos’altro dovremmo chiedere a degli adolescenti se non di sviluppare un proprio pensiero a partire da quanto studiato, invece di lasciarsi andare all’indifferenza? Io credo nulla. Piuttosto, dovremmo apprezzare come quei ragazzi, dopo lo scalpore, le polemiche, le ispezioni, siano comunque riusciti a testimoniare la voglia di ricercare, capire, fare confronti e distinguo, insieme ai loro insegnanti che non dovremmo mai smettere di ringraziare per il prezioso lavoro volto a difendere uno spazio educativo e formativo libero.
Pochi giorni dopo l’incontro in Senato, Liliana Segre e io abbiamo ricevuto sulla nostra casella di posta i messaggi della professoressa Dell’Aria e dei ragazzi che, uno per uno, hanno firmato il loro personale ringraziamento: “indimenticabile”, “straordinaria”, “incredibile”, “un segno indelebile”, sono le parole che hanno utilizzato per descrivere quell’esperienza.
Alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, politiche e culturali spetta l’enorme responsabilità di alimentare nei giovani la passione per una cittadinanza consapevole, fornendo loro gli strumenti per accrescerla e promuoverla attraverso la coscienza dei diritti, il rispetto delle regole e dei doveri della convivenza civile, la difesa delle libertà e dei valori democratici, il rifiuto dell’indifferenza alle sofferenze altrui.
(P.S.: nonostante il giorno precedente l’incontro in Senato si fosse diffusa la notizia che l’illegittimità del provvedimento sarebbe stata riconosciuta direttamente dal Miur, mentre scrivo apprendo che ciò non è avvenuto e i legali della professoressa Dell’Aria hanno deciso di rivolgersi al Tribunale)”.
Elena Cattaneo
Docente della Statale di Milano e senatrice a vita
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