Attività promosse dalla Sen. Elena Cattaneo in Senato
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La scienza è pop! E io ne ho raccontato la quotidianità – Da D di Repubblica del 15 maggio 2021

Nel suo editoriale scritto per i 25 anni dell’inserto “D” de La Repubblica, la senatrice Cattaneo ripercorre la sua collaborazione col settimanale e presenta il suo libro, “Armati di scienza” (Cortina Editore), in uscita il 27 maggio.

Ecco l’articolo di Elena Cattaneo.

Era il 10 settembre 2016 quando venne pubblicato il mio primo editoriale per D di Repubblica. Oggi, nel numero che celebra il primo quarto di secolo del settimanale, vorrei riflettere su questi quasi cinque anni da “editorialista” nei quali ho trattato vari aspetti del fare scienza.

All’inizio, quando Valeria Palermi mi propose questo spazio, con l’invito a riempirlo degli “argomenti scientifici ed etici che più le stanno a cuore”, mi sentii spaesata. La scienza, impossibile negarlo, è fatta anche di argomenti controintuitivi, talvolta divisivi, spesso percepiti di scarso appeal. Ecco perché arrivai su queste pagine in punta di piedi, selezionando temi con cui speravo di avvicinare i lettori al mio quotidiano, quello di una scienziata attiva dentro e fuori dal laboratorio, con un’immensa passione (è il mio “conflitto di interesse”) per la scienza in tutte le sue forme e declinazioni. Iniziai a raccontare di geni e Dna, di cellule staminali, di metodo scientifico attraverso storie di donne e di uomini, provando a mostrare quanta scienza c’è nel quotidiano di tutti noi e quanto, nella vita privata e pubblica di ciascuno, ce ne sia ancora bisogno.

Dallo scorso anno, inevitabilmente, la scienza è “esplosa” nell’immaginario collettivo. Mai come oggi vi è la consapevolezza diffusa che essa è stata – ed è – l’unica impresa conoscitiva in grado di rispondere ad eventi catastrofici, come appunto una pandemia virale. Ma c’è il forte rischio che questo “innamoramento collettivo” sia un fuoco effimero, destinato a spegnersi quando passerà la paura del contagio.

Paradossalmente, quanto più la scienza sarà efficace nell’individuare misure risolutive di cura e prevenzione, tanto più rapidamente rischierà di cessare l’esposizione mediatica e si affievolirà il suo riconoscimento sociale. Dinamica evitabile, tuttavia, se le istituzioni politiche, della cultura e della comunicazione saranno unite nel contrastarla. La sfida comunicativa del post-Covid sarà andare al di là della “pancia” dei cittadini e, attraverso il cuore, arrivare alla mente. Rinnovare l’interesse per la scienza oltre la funzione “anti-panico” significa restituire il fascino che ogni scoperta porta con sé, come ennesima vittoria nell’eterna lotta della curiosità umana contro l’ignoto. La scienza ben raccontata diventa una guida a quel che si potrebbe sapere e saper fare, con un potenziale di popolarità inesauribile, capace di alimentarsi e rinnovarsi di storia in storia, potendo spaziare, col suo metodo, dalle galassie all’organizzazione delle formiche, dai movimenti tellurici agli intangibili virus. La scienza è POP!

Come far sì, quindi, che i cittadini si ricordino dell’importanza della scienza anche oltre l’emergenza, oltre il qui ed ora? Diffondendo il più possibile la conoscenza del metodo della scienza, raccontando a tutti nascita, crescita, fallimenti e trionfi delle piccole e grandi scoperte di cui beneficiamo nella nostra vita. Dal racconto della “scienza di ogni giorno” sono nati gli editoriali per questa rivista, e nasce oggi il mio secondo libro, “Armati di Scienza” (Cortina editore), in uscita il prossimo 27 maggio, dove cerco di offrire al lettore qualche strumento in più per decodificare ciò che ci circonda. Un percorso enorme, incerto, complicato, che può far paura quando non si è attrezzati a riconoscere le prove che ci consegna l’indagine della realtà. Ma che, usando il metodo come bussola, può diventare il nostro comune viaggio, il più affascinante ed entusiasmante della nostra vita.